Domande frequenti

domande e risposte sul nostro servizio

Chi è e cosa fa Padania Acque?

Padania Acque gestisce l’intero comparto idrico della Provincia di Cremona (il ciclo idrico integrato), dal prelievo in falda, fino alla restituzione dell’acqua depurata nell’ambiente. In particolare: preleva l’acqua dai pozzi in profondità (dai 50 ai 150 metri); la raccoglie nei potabilizzatori, dove attraverso un processo di filtraggio e trattamento diventa potabile; l’acqua viene poi distribuita attraverso l’acquedotto, fino ai contatori delle case dei cittadini; una volta usata, l’acqua viene recuperata e raccolta nei depuratori; nelle vasche di depurazione, l’acqua viene di nuovo filtrata e lavata e infine, pura e pulita, ritorna nell’ambiente attraverso canali e fiumi. Padania Acque serve 160 mila utenti e una popolazione complessiva di 351.700 persone (dato aggiornato al primo gennaio 2021). La struttura del comparto idrico si dirama per 2.200 Km di acquedotto e 2.300 Km di rete fognaria, raggiungendo tutti i 113 comuni della provincia e i 160.000 utenti. Si compone di 237 Pozzi, 76 Potabilizzatori, 68 Acquedotti, 104 Depuratori, 304 stazioni di sollevamento per acque reflue. Soltanto a Cremona, vengono trattati fino a 900 litri d’acqua al secondo.

Che cos'è il ciclo idrico integrato?

Il ciclo idrico integrato consiste nell'estrazione dalle falde e nella distribuzione dell'acqua, nella gestione della rete fognaria e nel servizio di depurazione di tutto il territorio.

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Parole e immagini per scoprire quel che facciamo ogni giorno

 

Padania Acque è una società pubblica o privata?

Padania Acque è una società interamente pubblica. I soci sono i sindaci della Provincia di Cremona. La decisione di affidare a un gestore unico la gestione del comparto idrico provinciale è stata presa, nel corso del tempo, dai sindaci stessi. Le decisioni sulla gestione del ciclo idrico integrato vengono sempre sottoposte all’Assemblea Collegiale dei soci.

Padania Acque c’è anche nel mio comune?

Se il comune è nella provincia di Cremona, sì. Con l’affidamento del Piano d’Ambito Ottimale nel 2014 (fino al 2043) da parte di tutti i comuni della provincia, Padania Acque gestisce l’intero comparto idrico della Provincia. In precedenza il comparto idrico poteva essere affidato a aziende private o aziende che avevano ricevuto l’appalto da parte dei comuni.

Da dove proviene l’acqua?

La provincia di Cremona è priva di acque superficiali idonee al consumo umano, ma presenta molti accumuli di acque sotterranee, suddivisi in falde sovrapposte tra loro.

L’acqua del rubinetto è potabile?

L’acqua che sgorga dal rubinetto, salvo un’eventuale segnalazione contraria emanata dall’autorità, è sempre potabile e lo è per legge. Viene definita come «Acqua destinata al consumo umano» ed è pesata, nei suoi valori nutrizionali, per un uso quotidiano da parte di tutti. Oltre a ciò è anche un'acqua veramente buona da bere.

L’acqua in bottiglia è più controllata di quella del rubinetto?

No. Sia l’acqua in bottiglia che quella che esce dal rubinetto di casa rispettano gli stessi parametri di legge «a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori» (D.Lgsvo 31-2001). L’acqua del rubinetto subisce maggiori controlli: ogni anno sulla rete acquedottistica da noi gestita sono effettuati controlli su 11.000 campioni, per un totale di 200.000 parametri rispettati. L’acqua minerale, dopo che è stata imbottigliata invece, può restare dai tre ai sei mesi nei medesimi imballaggi senza subire ulteriori controlli. 

Nel 2010 la rivista "Le Scienze" pubblicava lo studio "Che acqua beviamo". Nello studio, la rivista riportava i parametri fisici e microbiologici previsti per legge di tutte le acque minerali in commercio. Se confrontati con quelli delle acque minerali in commercio, i valori della nostra acqua sono assimilabili a quelli di una normalissima acqua oligominerale. In poche parole: un'acqua che - dato l'equilibrato contenuto di sali minerali - è pensata per un consumo quotidiano da parte di tutti. Anzi: a guardare a fondo i dati di quella ricerca, l’acqua della nostra provincia è sicuramente tra le più indicate. Il livello di arsenico, per esempio, è molto inferiore a quello di alcune celebri marche di acqua minerale in bottiglia. In generale, inoltre, il consumo frequente un'acqua molto ricca di sali minerali o molto povera è consigliabile soltanto in condizioni fisiologiche particolari, di solito sotto una specifica indicazione medica. Per confrontare i valori della nostra acqua con quelli delle acque minerali in commercio scarica le analisi qui

Il calcare fa male alla salute?

No, e in generale la durezza dell’acqua non è un problema per l’organismo: al contrario, tranne il caso di patologie specifiche, il calcio e il magnesio sono componenti essenziali per la vita umana.  Il carbonato di calcio, infatti, è il minerale più diffuso nell’organismo ed è un elemento indispensabile per la vita, essendo il costituente principale delle ossa e dei denti. Un’acqua con un buon contenuto di questo elemento è particolarmente indicata per la prevenzione dell’osteoporosi, durante il periodo della crescita e durante la gravidanza. Un litro della nostra acqua contiene meno di 100 mg di calcio per litro; una fetta di formaggio può arrivare a contenerne quasi 1000. Il calcare, alla lunga, può causare al massimo danni ai componenti idraulici degli elettrodomestici. Per prevenire questo genere di problemi, esistono comunque prodotti specializzati.

Perché l’acqua di casa ha un sapore non sempre gradevole?

Talvolta, l’acqua del rubinetto può contraddistinguersi per un leggero sapore di cloro. Il cloro è un elemento organoletticamente non gradevole al gusto ma fondamentale nel processo di trattamento dell’acqua; consente, infatti, una disinfezione completa dai microrganismi patogeni ed è presente in quantità non dannose per l’organismo umano. Essendo un elemento volatile, sparisce rapidamente a contatto con l’aria; basta lasciare l’acqua “a riposo” o metterla in frigorifero: dopo qualche minuto, il sapore di cloro sparisce.

L’acqua che esce dal mio rubinetto ha una colorazione differente dal solito. Cosa fare?

Prima di tutto bisogna verificare se il fenomeno si verifica con l’acqua corrente fredda; l’acqua calda, infatti, potrebbe assumere quel colore perché raccoglie impurità ferruginose passando attraverso i tubi dello scaldabagno. Se il fenomeno riguarda la normale acqua corrente, si tratta di un residuo del lavaggio. I residui di cloro ferrico, da un certo punto di vista, sono un buon segno: la loro presenza indica l’assenza di sostanze nocive come l’arsenico, che hanno contribuito a eliminare. Questi possono sollevarsi in caso di abbassamenti di pressione o rottura di qualche filtro e finire nei nostri rubinetti. Non sono tossici e dunque non costituiscono alcun pericolo per la salute umana; è consigliabile comunque procedere ad un "lavaggio", facendo scorrere per qualche minuto l’acqua del rubinetto. Normalmente, Padania Acque provvede con regolarità ai lavaggi delle condutture.

Di che materiale sono fatti i tubi dell’acquedotto?

I materiali utilizzati sono l’acciaio rivestito con resine, ghisa o polietilene ad alta intensità. Tutti questi materiali sono denominati «materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA)», destinati a venire a contatto con alimenti, e dunque anche con l’acqua (Regolamento (CE) n. 1935/2004 ). Sono quindi assolutamente neutri e ininfluenti nei confronti della qualità dell’acqua.

Chi mi garantisce che l’acqua di casa sia controllata?

Lo garantiscono il nostro laboratorio di analisi e l’ATS Valpadana (ex ASL), la quale compie delle analisi in parallelo. I risultati sono resi pubblici sul sito: basta cliccare, nella sezione dedicata al laboratorio, su Analisi on-line, ricercare l’acquedotto che serve il proprio comune e il punto di prelievo più vicino. Lì, sono riportati tutti i valori delle analisi, con i parametri che l’acqua deve assumere per legge.

Quanto spesso viene controllata l’acqua del rubinetto?

L’intero piano di monitoraggio è realizzato sulla base dei fattori di rischio. I sistemi di disinfezione sono soggetti a monitoraggio automatico e quotidiano. In aggiunta, ci sono i controlli di routine che avvengono ogni settimana nel laboratorio. Le analisi complete, invece, concertate insieme all’ente sanitario di riferimento, sono rese pubbliche ogni sei mesi.

Posso fidarmi dei tubi di casa?

Padania Acque è responsabile della distribuzione dell’acqua fino ai contatori di casa e non delle condizioni delle tubature domestiche. Il tragitto che l’acqua deve compiere dai contatori al rubinetto, tuttavia, è molto breve: si tratta di qualche decina di metri. A meno che l’impianto non appartenga a case molto vecchie, le tubature sono comunque costituite da materiali che permettono all’acqua di restare potabile. Per legge, i costruttori di tubature hanno da tempo abbandonato l’utilizzo del piombo. Il gestore ha comunque il dovere di non procedere all’allacciamento dell’acqua laddove siano presenti evidenti segni di contaminazione nella successiva distribuzione. Per evitare depositi, in generale, è buona norma fare scorrere un po’ d’acqua prima di berla.

L’acqua che bevo può contenere tracce di pesticidi?

Nel 2016 l’ISPRA ha pubblicato il “Rapporto pesticidi”, nel quale si individuano le zone contaminate dalle sostanze chimiche per diserbare o uccidere i parassiti. Questo tipo di inquinamento non riguarda l’acqua potabile: l’acqua destinata alle case viene prelevata in falde della profondità di un centinaio di metri circa, le quali sono immuni da questo tipo di inquinamento. Le atrazine (sostanze presenti nei pesticidi) si legano all’azoto e pertanto vengono fermate dal terreno.

L’acqua non dovrebbe essere un bene gratuito?

Vero. Infatti, a costare, non è l’acqua in sé, quanto il lavoro di trattamento, distribuzione, raccolta dell'acqua utilizzata, la depurazione e la reimmissione nell'ambiente. L’acqua che c’è in natura, anche nel caso delle falde di alta montagna, deve comunque subire un trattamento per diventare potabile.

Padania Acque è una società trasparente?

Progetti, costi, tariffe, gare d’appalto: queste e tutte quelle attività laddove la società è impegnata da un punto di vista economico possono essere controllate in maniera assolutamente trasparente dal sito web della società.

Per saperne di più vistia la sezione appalti e gare.

Dove posso trovare le segnalazioni dei lavori?

Per questa e altre domande di natura tecnica, basta consultare il sito della società, dove sono indicati i lavori di manutenzione e una stima della loro durata. Per saperne di più visita la sezione interventi in corso

 

Documentazione Correlata

Padania Acque S.p.A.
C.F., P.I. e R.I. CR: 00111860193
Via Macello, 14 - 26100 Cremona
R.E.A. di Cremona n. 133186
Capitale sociale: € 33.749.473,16 i.v.