I servizi

Depurazione

Il processo di depurazione delle acque reflue

La depurazione delle acque reflue è il processo mediante il quale avviene la degradazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque civili ed industriali a seguito dell’utilizzo antropico. La tecnologia principale e maggiormente diffusa nel territorio provinciale è quella che si basa sulla rimozione biologica degli inquinanti organici, quali carbonio, azoto ed in parte fosforo e in casi particolari trattamenti chimico-fisici associati a quello biologico per il completamento della rimozione del fosforo

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Impianti di depurazione
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Vasche di depurazione
Vasche di depurazione

Gli impianti di depurazione

Padania Acque gestisce i 113 impianti di depurazione comunali presenti in provincia di Cremona, che trattano le acque reflue urbane e industriali per una potenzialità di progetto complessiva pari a circa 574.700 Abitanti Equivalenti (A.E.). Come mostrato dai grafici, la tipologia prevalente di trattamento negli impianti gestiti è quella biologica a fanghi attivi, che è presente in quasi 2/3 degli impianti e tratta il 98% della potenzialità complessiva; a seconda delle dimensioni, tali impianti sono o meno dotati di trattamento terziario prima dello scarico e di trattamento dei fanghi di depurazione prodotti. Esistono inoltre impianti di fitodepurazione e trattamenti primari costituiti da fosse Imhoff a servizio di piccoli agglomerati, che coprono una potenzialità inferiore all’1% di quella totale.

Numero impianti di depurazione per tipologia di trattamento
Potenzialità impianti di depurazione per tipologia di trattamento

Tipologie di impianti

Gli impianti di maggiori dimensioni (oltre i 100.000 A.E.) sono due e trattano le acque reflue urbane dei due comuni principali della provincia:

  • Cremona – Morbasco (180.000 A.E.)
  • Crema – Serio 1 (137.800 A.E.) 

Esistono poi i seguenti 5 impianti con potenzialità compresa tra 100.000 e 10.000 A.E.:

  • Casalmaggiore – Vicomoscano (40.000 A.E.)
  • Bagnolo Cremasco – Serio 2 (36.000 A.E.)
  • Casalbuttano – San Vito (16.000 A.E.)
  • Soresina (14.000 A.E.)
  • Rivolta d’Adda (13.500 A.E.)  

Come mostrato, complessivamente gli impianti con dimensioni maggiori di 10.000 A.E. trattano una potenzialità di circa 437.000 A.E. pari a 3/4 di quella totale. Gli impianti con potenzialità compresa tra 10.000 e 2.000 A.E. sono invece 17:

  • Montodine – Serio 3 (9.500 A.E.)
  • Spino d’Adda (8.450 A.E.)
  • Pizzighettone (8.400 A.E.)
  • Soncino (8.250 A.E.)
  • Piadena (7.400 A.E.)
  • Sospiro (6.500 A.E.)
  • Vescovato (4.500 A.E.)
  • San Bassano (4.000 A.E.)
  • San Giovanni in Croce (3.800 A.E.)
  • Gussola (3.700 A.E.)
  • Ostiano (3.500 A.E.)
  • Torre de’ Picenardi (3.500 A.E.)
  • Annicco (3.350 A.E.)
  • Sergnano (3.000 A.E.)
  • Corte de’ Cortesi con Cignone (2.100 A.E.)
  • Scandolara Ravara (2.100 A.E.)
  • Robecco d’Oglio (2.000 A.E.)

Gli impianti di questa categoria trattano circa 84.000 A.E. e rappresentano il 14% della potenzialità complessiva di trattamento. Gli impianti di dimensioni minori (meno di 2.000 A.E.) sono 89 e si classificano nel modo seguente:

  •          10 impianti con potenzialità maggiore o uguale a 1.500 A.E. (31%)
  •          15 impianti con potenzialità compresa tra 1.500 e 1.000 A.E. (34%)
  •          64 impianti con potenzialità inferiore a 1.000 A.E. (35%)

Essi corrispondono ad una potenzialità di circa 53.300 A.E. pari solamente al 9% di quella complessiva.

Percentuale di potenzialità trattata per classi di impianti di depurazione

Volume annuo

Il volume annuo trattato complessivamente dagli impianti in provincia di Cremona è pari a circa 53 milioni di metri cubi di acqua, che nel caso di Cremona viene interamente riutilizzata a fini irrigui grazie ad una convenzione con il Consorzio di Bonifica Dugali-Naviglio-Adda-Serio, nel cui reticolo sono immessi annualmente 5 milioni di metri cubi di acqua depurata, chiudendo idealmente il ciclo delle acque iniziato con l’emungimento da falda attraverso i pozzi dell’acquedotto.

Portata degli impianti

Le portate medie giornaliere in arrivo ai due impianti di depurazione principali (Cremona e Crema) sono rispettivamente 39.000 mc/d e 35.000 mc/d. In tali impianti vi è presidio continuo e sono dotati di sistema di telecontrollo per il monitoraggio del funzionamento di tutte le apparecchiature e il controllo dei processi di depurazione.

Monitoraggio

Il Laboratorio Analisi di Padania Acque effettua oltre 1.100 tra controlli e autocontrolli della linea acque e della linea fanghi degli impianti di depurazione gestiti, al fine di monitorare il funzionamento e la qualità delle acque in ingresso e in uscita e l’efficienza dei trattamenti e di conseguenza ottimizzarne la gestione. Sono analizzati oltre 5.000 parametri caratteristici dei processi di depurazione. Tutti gli impianti sono inoltre soggetti a campionamenti fiscali da parte degli enti di controllo tramite l’organo competente (A.R.P.A.).

Nella tabella seguente si riportano i valori medi caratteristici delle concentrazioni dei principali parametri inquinanti in ingresso e in uscita al depuratore di Cremona relativi all’Anno 2015.

 

Parametro
(valori medi/anno)

 

         Ingresso         

 

           Uscita          

Limite Uscita
    (D.Lgs 152/06)  

 

     Abbattimento   

 
Richiesta Chimica di Ossigeno
(COD) [mg/L]
27721< 12592%
Richiesta Biochimica di Ossigeno
(BOD5) [mg/L]
1352.9< 2598%
Solidi Sospesi Totali [mg/L]1132< 3598%
Azoto Totale [mg/L]26.77.2< 1073%
Fosforo Totale [mg/L]3.350.6< 182%